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A volte il silenzio è più imbarazzante di una qualsiasi risposta

Ferdi on luglio 11th, 2008

Quando si parla di blog capita di affrontare l’argomento “commenti”, nello specifico  si può discutere della necessità o meno di moderarli, accettarli o commentarli.

  1. Può essere considerato un blog se non è possibile commentare i post?
  2. E’ sempre meglio mettere i  commenti in moderazione?
  3. Bisogna rispondere a tutti i commenti?

Alla prima rispondo con un secco NO, un blog senza la funzionalità dei commenti è un semplice sito con CMS.

Per la seconda, credo che bisogna valutare caso per caso (specialmente nel per i corporate blog). Bisogna però fare attenzione al fatto che, se il commento viene poi pubblicato, il blogger se ne assume la responsabilità. Vista la controversa legge sull’editoria, dal mio punto di vista è meglio lasciare liberi i commenti ed al limite “censurarli” successivamente.

Ma veniamo al terzo punto, che poi è il  motivo che mi ha spinto a scrivere questo post. Direi che in linea di massima è cortesia rispondere ai commenti, se questi hanno senso… Io stesso a volte ricevendo commenti (più che altro strane richieste) a cui non rispondo per mancanza di voglia e  capacità.. (ad es “mi traduci il mio nome in elfico ke mi devo fare un tatuaggio?”) . Speso viene criticato l’appellativo “blogger” a Beppe Grillo proprio perchè non risponde mai ai commenti.

Quando però il commento ti coinvolge in prima persona credo che la risposta sia sempre necessaria, anche se può risultare scomoda. Mi è capitato di lasciare un commento sul blog di Google Italia, dove ho fatto notare come il nuovo servizio Google Trends for Websites, permetta di stimare il traffico di tutti tranne che quello di Google stesso (Google, Youtube, etc). Ora non è che mi aspettassi chissà quale motivazione, ma una qualsiasi risposta mi avrebbe fatto piacere e avrebbe dimostrato una vera apertura alla conversazione.

L’attenuante in questo caso può essere che chi scrive sul  blog non necessariamente può avere il titolo di gestire questo genere di osservazioni. Non ha attenuanti invece il secondo caso.

Oggi avendo avuto la conferma da Luca che per fare i pop corn non bastano 4 telefonini, sono finito su  EcoBlog, che aveva passato (un mese fa) la notizia come vera. Concedo tutte le attenuanti del mondo all’autrice del post, non sarà l’unica ad esserci cascata. Trovo sconcertante  che  la maggiorparte dei commenti, oltre a far notare che è una bufala, tiri  in causa direttamente la blogger, nonostante ciò neppure un commento di risposta.

A volte basta veramente poco per non rimanere assordati dal silenzio. (bella sta frase, pote usarla con licenza CC :-) )

la foto è di  Porcelaingirl°

gdf.gif

La guardia di finanza ha oscurato il sito RiflettoTV, a causa di alcune violazioni al diritto di autore. Per i dettagli vi rimando a Punto Informatico.Trovo curioso che, proprio coloro che sono stati molto attenti a tutelare i diritti di un software che fino a poco prima era di libera diffusione, abbiano violato i diritti d’autore di altri. Probabilmente chiariranno e risolveranno tutti le pendenze visto che gli avvocati certo non gli mancano..anzi sono già pronti a ripartire su un altro dominio.

Ferdi on aprile 13th, 2008

meucci blog dayFortunatamente, anche per il grande Meucci, Google ha dedicato il logo di oggi come già era stato fatto (ingiustamente) per Bell. PECCATO CHE SIA VISIBILE SOLO SULLA VERSIONE ITALIANA . Oggi ricade infatti il duecentenario della sua nascita e sull’ invito della banda dell’ IC515 scrivo due righe sul mio rapporto con il telefono. Ho appena guardato le ultime chiamate effettuate da l cellulare è mi sono reso conto che principalmente le uso per chiamare la mia famiglia, mentre per lavoro lo uso molto poco (per quello c’è la mail). Mentre sto scrivendo questo post mi sto rendendo conto che ho vissuto le principali fasi del telefono:

telefono-crema.jpg

quello a toni con cui il tempo maggiore era impiegato a comporre il numero

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Poi è arrivato il digitale e già sembrava una rivoluzione…

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La vera rivoluzione è nata con l’arrivo del cellulare, non solo perchè puoi chiamare e ricevere da ogni luogo, ma specialmente perchè puoi chiamare direttamente la persona con cui vuoi parlare. Questo piccolo particolare potrà sfuggire a chi è nato già nell’era dei cellulari, ma chi è vecchio come me si ricorda le serate passate alla cabina del telefono a comporre il numero di casa di qualche ragazza, sperando che fosse la prima a rispondere….Ma questa è un’altra storia e forse bisogna ringraziare anche un’altra persona..

openxQualche giorno dopo alla partecipazione al seminario su OpenX ed ad un intenso periodo di test, ecco alcune osservazioni su questa piattaforma open source per gestire gli spazi pubblicitari su siti e blog.

A chi può servire OpenX?

A chiunque abbia bisogno di gestire messaggi pubblicitari di qualunque tipo su un sito o network di siti, non necessariamente vendendoli direttamente. Infatti le funzionalità più apprezzabili stanno proprio nella ottimizzazione degli spazi (che possono essere riempiti anche da circuiti di affiliazione, AdSense, etc) permettendone una maggiore resa.

Addirittura con questa piattaforma si può gestire le campagne di una vera e propria concessionaria pubblicitaria, potendo infatti raccogliere più inserzionisti e più editori, dando a ciascuno un accesso per le rispettive esigenze.

Quindi è una piattaforma che può essere utile dal piccolo blogger al grande editore o concessionaria pubblicitaria.

Funzionalità di base

OpenX ha tutte le funzionalità di base che ci si aspetta da un simile prodotto.

Lato editore è possibile definire delle zone a cui vengono associati i relativi codici di evocazione. Questi codici (che possono essere dei JS, iframe, etc) vengono inseriti una volta solo nel proprio sito, successivamente dal pannello di controllo si indirizzeranno i singoli banner senza dover nuovamente accedere al sorgente del sito.

Tipicamente queste zone sono fisicamente degli spazi sul sito, ad esempio un banner 728×90 sopra la testata, che spesso sono in comune con tutte le pagine del sito anche se trattano argomenti diversi. Nasce quindi l’esigenza di poter veicolare la pubblicità non solo relativamente alla posizione del banner, ma specialmente all’argomento trattato nella pagina (ad es sport, viaggi, etc). Per raggiungere questo obiettivo ci sono una serire di funzionalità, sia lato editore che lato pubblisher, che si basano sul filtrare la visualizzazione dei banner basandosi su una serie di regole e informazioni. Vediamo nel dettaglio queste possibilità.

Criteri relativi alla pagina di arrivo o di provenienza
E’ possibile visualizzare o non visualizzare un banner se la url di provenienza contiene una determinata parola. Ad esempio, se il proprio sito ha una struttura delle url che lo permette, è possibile individuare gli argomenti trattati nelle singole pagine e veicolare al pubblicità più adatta. Lo steso vale per la url della pagina di provenienza, potendo visualizzare banner adatti a visitatori che provengono dai siti specifici.

Indirizzi IP

Lavorando sugli indirizzi IP è possibile fare una serie di operazioni, come ad esempio la geolocalizzazione. Questa però è possibile attraverso l’uso di un database a pagamento che inoltre in Italia non funziona molto bene. Però ad esempio si può lavorare sul singolo indirizzo, ad esempio filtrando quelli relativi alle compagnie telefoniche principali ed evitando di pubblicizzare ad esempio Fastweb ad uno che ci è già abbonato.

Ore e date

Si possono ovviamente di visualizzare specifici banner a seconda di giorni e orari.

Parametri passati dal sorgente 

Una possibilità che mi sembra molto utile è quella di poter  passare da parte del sorgente del sito alcune informazioni utili, che non sono reperibili dalla URL. In questo caso le possibilità sono infinite, pensiamo ad esempio agli utenti registrati di cui conosciamo alcune informazioni e possiamo utilizzarle per veicolare pubblicità più adatte.

Filtri sul numero delle visualizzazioni 

Ovviamente per ogni campagna e ogni singolo banner si possono impostare il totale delle impression o dei giorni di attività, ma si può anche decidere di far vedere il banner ad un singolo visitatore  solo un numero limitato di volte in un determinato periodo.

Scalabilità

In teoria OpenX scala quanto si vuole, ma indicativamente vi posso dire con un server pentimum 4 3.2 GHz e 3Giga di ram può supportare circa 5 milioni di impression al mese. Queste performance si ottengono impostando la manutenzione ogni ora (cioè il periodo ogni quanto il sistema controlla se le campagne sono arrivate al termine, se ci sono state modifiche ai banner e calcola le statistiche) e senza particolari filtri sulle visualizzazioni.

Ovviamente maggiori condizioni si impostano sulla visualizzazione dei banner e maggiore sarà il carico per il server, tenete conto se avete elevato traffico.

Openx senza installazione

Prossimamente sarà disponibile OpenX anche come servizio online, senza quindi la necessità di installare nulla. Mi è stato anticipato che il servizio base sarà gratuito, il modello di business si baserà infatti sulla vendita di servizi aggiuntivi. Uno di questi sarà un modulo che offrirà la procedura completa per l’acquisto della pubblicità sul sito.

C’è qualcuno di voi che lo usa o lo ha usato?Come vi trovate?

Ferdi on aprile 4th, 2008

se vi va di seguire il seminario in video streaming lo trovate qui:

Ormai per Google la strada è tracciata da tempo ed è quella di migliorare il più possibile la “qualità” dei click sugli annunci della rete di contenuti, cioè quelli di AdSense. Un primo effetto di questa linea è stato rendere cliccabile solo il testo e non anche lo sfondo. Ora seppur sotto forma di “consigli” arrivano nuove regole. Sostanzialmente quello che si vuole evitare è il navigatore clicchi sugli adsense convinto di cliccare su un contenuto del sito stesso. Un esempio è quello dei blocchi di annunci inseriti subito sotto i titoli, che inducono a pensare che siano parte del contenuto del post.

lo stesso vale per i blocchi di annunci incastonati da gruppi di link con lo stesso colore e spaziatura.

Sostanzialmente si sta facendo capire in modo velato (neanche poi tanto velato..), che tutti quegli accorgimenti usati e suggeriti fino ad oggi dalla maggior parte dei publisher verranno tollerati ancora per poco. Infatti ora vengono posti come suggerimenti di usabilità del proprio sito, anche se chi utilizza certe tecniche sa benissimo i risvolti di usabilità a cui va in contro….

steadicam junior fotoLeggendo un articolo di Robin Good sulle migliori attrezzature (telecamera, microfono, etc) per pubblicare video online, ho scoperto dell’ esistenza della Steadicam JR. La Steadicam è quella attrezzatura per ammortizzare le vibrazioni dovute al movimento dell’operatore e permette di avere delle riprese che evitano il mal di mare agli spettatori. Tra l’altro la differenza dei nomi Steadicam e Steadycam dipende solo dalle diverse case che commercializzano il prodotto. Ho sempre pensato che fosse un tipo di attrezzatura super professionale, mentre ora ho scoperto che esiste la “versione junior” ideal per le piccole telecamere amatoriali.

Per capire cosa si può fare con questo strumento vi consiglio la visione di questo video:

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=OewKVCOn0uQ[/youtube]

Robin dice che è possibile acquistare una steadycam junior con circa 20-30 euro, personalmente non ne ho travate a questi prezzi (ne ho travote attorno a i 200 euro). Naturalmente esiste anche una versione Steadycam Junior fai da te….

Ferdi on marzo 27th, 2008

logo openx

Matteo mi segnala un interessante seminario organizzato dall’ ANSO per promuovere OpenX. Per chi non lo sapesse OpenX è il nuovo nome del noto OpenAds, una valida piattaforma open-source per la gestione degli spazi pubblicitari sui proprio siti. In pratica permette di poter gestire al meglio gli spazi pubblicitari alternando i banner venduti direttamente, piuttosto che relativi alle affiliazioni o naturalmente gli annunci adsense.

Oltre che alla soluzione open-source, che necessita dell’installazione sui propri server, è anche in cantiere la versione “hostata” sui server di OpenX. Questa alternativa, che verrà presentata per la prima volta proprio durante il seminario, è sicuramente molto interessante per blogger e piccoli editori.

L’idea proposta da OpenX è talmente valida che Google è già corsa ai ripari lanciando il suo Ad Manager, personalmente prediligo OpenX sia per il fatto che essendo open source è possibile modificarlo ed adattarlo alle proprie esigenze e sia perchè preferisco poter scegliere…

Il seminario è ad Ancona il 4 Aprile a partire dalle 10.00, io non so ancora se riuscirò ad esserci ma farò il possibile. Magari Luca, che gioca in casa, ci fa un bel live blogging…

Ferdi on marzo 26th, 2008

Un post al volo solo per segnalare alcune iniziative di solidarietà che ritengo valide.

Una la apprendo da Andrea  che invita ad inviare un sms solidale per l’AMREF. C’è tempo solo fino al 6 Aprile, tutte le info le trovate qui

Se volete aiutare l’amministrazione tibetana in esilio qui è attiva una raccolta fondi per l’ampliamento di una scuola in un campo profughi.

Purtroppo di queste emergenze ce ne sono tante e spesso dopo alcuni giorni o settimane finiscono nel dimenticatoio…qualcuno si ricorda ancora della Birmania?

Sono appena passato alla nuova versione di Netvibes e anche se non ho ancora avuto il tempo di provare tutte le nuove funzionalità, sono entusiasta. In particolare mi piace moltissimo la possibilità di aggiornare il mio universo, cioè la propria pagina pubblica, ad esempio starrando (cliccando sulle stelline) le notizie più interessanti che ho letto via feed. Tra l’altro nel proprio universo si può anche aggiungere del codice html o javascript e ciò permette un infinito numero di funzionalità aggiuntive. Interessante anche la possibilità di aggregare i propri follower (tipo twitter credo)…a proposito se qualcuno prova ad aggiungersi capiamo precisamente come funziona…..